Dronero

Dronero

In foto: Dronero, la porta della Valle Maira.

Altitudine: 621 m s.l.m.

Drouniè, nella lingua occitana, sorge su un dosso alla confluenza del Torrente Maira con il Rio Roccabruna. La città, di origine medievale è costituita dal capoluogo e dalle tre frazioni di Monastero, Pratavecchia e Tetti, quest’ultima patria della imperdibile Torta dei Tetti, delizioso dolce medioevale.

Terra di conti, marchesi e borghesi, Dronero – nel secolo scorso “feudo” di Giovanni Giolitti – conserva uno straordinario patrimonio architettonico fatto di monumenti, chiese e case nobiliari di rara bellezza e culinario fatto di prelibatezze da assaporare, create dai produttori locali.

Un borgo incantevole che racconta senza riserve attraverso i vicoli, le piazze, i portici e i ponti la storia secolare di una comunità fiera delle proprie radici e tradizioni.

La sua fondazione risale al 1240, data del primo atto comunale. L’etimologia del toponimo si fa risalire al termine medievale draco, che indicava una scarpata, un luogo posto su uno sperone roccioso nei pressi di un corso d’acqua. Altre ipotesi, più fantasiose, lo legano a Dragone, nobile di Verzuolo indicato come fondatore dell’insediamento, o a un soldato romano, Draconanus, da cui deriverebbe Dragonerium, che portava l’insegna del dragone, in riferimento alla presunta stazione doganale romana qui presente. 

Quale che sia la spiegazione rele, di certo vi è un drago che campeggia sullo stemma comunale.

 

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